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7 luglio 2011

Ultimatum ai vigili: "Più molte o sono guai" - e io pago!

Di solito non riportiamo articoli altrui direttamente sul nostro BLOG, ma oggi per presentarvi la nuova rubrica "Ai confini della realtà"  facciamo un'eccezione. La rubrica è infatti un collage di link che rimandano a notize  assurde, di sprechi, di cattiva amministrazione o ingiustizie, comparse su quotidiani e web.

Nonostante infatti Genova sia già risultata la città più multata d'Italia sembra che il Comune abbia fatto pressioni sui vigili urbani per produrre di più, più dei 15 Milioni di Euro che sono entrati nelle casse comunali durante il 2010. L'articolo è tratto da  Repubblica di oggi.

Questo ci sembra una perfetta storia per la nuova rubrica, che potete trovare qui, insieme a tante altre:

Ultimatum ai vigili: "Più multe o sono guai"
La denuncia del sindacato Sulpm: "Ordini impartiti da Tursi e dal Comando". Un documento accusa un graduato 
di STEFANO ORIGONE
Vigili obbligati a fare multe, minacciati di venire segnalati per scarso rendimento e di saltare le ferie per non aver raggiunto gli obiettivi. A far scoppiare il caso è il sindacato Sulpm dopo che nella bacheca dell´Autoreparto, la sezione che è stata incaricata di effettuare controlli a tappeto sulle strade, soprattutto contro le stragi del sabato sera, è comparsa una nota che suona come un ultimatum. Scrive il responsabile del reparto di piazzale Ortiz, Giulio Enante, in fondo al foglio della statistica dei verbali di giugno, evidentemente ritenuti un po´ scarsi: «E allora! Sveglia! Altrimenti... partono segnalazioni al dirigente». Seguono ringraziamenti e firma, come se fosse tutto normale. Un documento in cui il Tpo (titolare posizione organizzativa) applica la filosofia Brunetta sul rendimento dei dipendenti: una sua iniziativa per strigliare gli agenti o un diktat del Comune?
«È chiaro - tuona il segretario del Sulpm, Claudio Musicò - che la pressione è così forte che è stato costretto a scrivere quelle parole che reputo scandalose. Tursi, il Comando, devono fare cassa. Devono spiegare il significato di quella frase». Pochi giorni prima nella stessa bacheca, era stato affisso un altro foglio. «I colleghi erano stati "avvertiti" che rischiavano di saltare le ferie se non avessero raggiunto un tot di multe. Qualcuno l´ha fatto sparire perché girava voce che volessero far scattare lo sciopero». Secondo Musicò, quindi, «Tursi ha bisogno di soldi e vuole a tutti i costi, anche facendo pressioni psicologiche sui vigili, migliorare l´incasso dell´anno scorso, che è stato superiore a 15 milioni di euro. Una bella somma... Il fatto è che siamo arrivati a questo punto - continua il sindacalista - perché il comando ha spostato le forze su servizi che riguardano la vivibilità. È stato detto che in tre anni sono aumentate del 277% le sanzioni legate ai regolamenti comunali, del 247% i controlli sui negozi. Ebbene, questi risultati sono stati raggiunti perché è stato tolto personale dalle strade, sui controlli al codice della strada». Il risultato, è che è stato chiuso il "canale" che portava più soldi. «È chiaro, e ora stanno facendo pressioni per obbligare l´unico vero reparto deputato a questo lavoro a raggiungere più risultati. I numeri diminuiscono, ma i soldi devono arrivare. A tutti i costi. A questo punto non si può più parlare di prevenzione sulle strade, ma di una repressione che nasconde una disperato bisogno di soldi». Il comando dice che il ruolo del vigile è cambiato, non deve essere visto come uno che fa solo multe, ma che è vicino alla gente. «Poi scriviamo quelle parole che reputo folli per distruggere la nostra immagine». Proprio per rimarcare il fatto che i vigili sulle strade sono sempre meno perché ormai si occupano di altro, Musicò punta il dito contro il nuovo sistema di rilevazione dei divieti di sosta. Una telecamera montata su una macchina che fotografa le infrazioni. «È un esempio perché togliendo il personale che gira, ci dobbiamo affidare a strumenti tecnologici per superare l´handicap. Anche questa diavoleria la vedo solo come un modo per incassare perché al cittadino arriva la multa, ma non c´è prevenzione. Manca il dialogo, non c´è nessun rapporto».