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30 marzo 2011

Le nuove regole inutili non aiutano l'Università


Avendo proprio oggi introdotto il dibattito sull'Università di Genova, grazie all'intervento di Simone Baldini, pubblichiamo, con il permesso dell'autore ovviamente, l'articolo di Claudio Nicolini comparso sul Secolo XII qualche giorno fa. 

scritto da Claudio Nicolini

Il 21 gennaio 2011 il Consiglio dei Ministri finalmente ha approvato un decreto sull’ Abilitazione scientifica nazionale dei docenti Universitari senza però prevedere l’introduzione del docente di Ateneo licenziabile e casaintegrabile di cui si parla da gran tempo. Per porre fine ai concorsi truccati ed abilitare secondo criteri meritocratici e di trasparenza, le nuove procedure di abilitazione dovrebbero prevedere sorteggio dei commissari tra coloro che presentino realmente un curriculum scientifico di qualità e ridurre ben oltre il dimezzamento i settori concorsuali moltiplicatisi per pura ragione di bottega e definire con chiarezza i requisiti di qualificazione scientifica richiesti sia ai commissari che ai candidati.

Università: la nuova Era è tutta da scrivere.



 Estratto dal discorso  di inaugurazione dell'Anno Accademico dell'Università degli Studi di Genova  il 22 Gennaio 2011 di Simone Baldini
Come tutti sappiamo, la presenza delle rappresentanze studentesche negli organi collegiali è ormai consolidata, ma non sempre a questa opportunità fa seguito un effettivo coinvolgimento da parte di tutti gli studenti. Un esempio ne è l'affluenza al voto durante i momenti elettorali, che purtroppo non sempre raggiunge percentuali soddisfacenti. Questo è un elemento a cui dobbiamo dedicare molta attenzione, per evitare il rischio di uno scollamento fra le posizioni di chi si trova a parlare a nome di molti e gli effettivi bisogni e desideri degli studenti nel loro insieme.

10 marzo 2011

Parcheggio BLU, portafoglio al VERDE


Il problema è sempre lo stesso: cercare di fare cassa a qualsiasi costo.
Questa è la vera politica dell'Amministrazione Comunale (e non solo).
La coerenza e la trasparenza a tutela dei cittadini sono pressoché inesistenti, quando invece dovrebbero rappresentare la base di qualsiasi scelta pubblica.
A Genova, invece, esistono politiche ed azioni ciniche, spesso inutili e scorrette, attuate senza spirito democratico, solamente per tappare i buchi rendendo così più difficile la vita dei contribuenti.
Tutto ciò alla luce del sole, dopo che la città è stata tappezzata di manifesti rosei ed incoraggianti per i residenti al tempo delle ultime elezioni. Avete mai provato a pensare quante volte paghiamo la stessa cosa o qual è l’uso che l'Amministrazione farà delle risorse strappate ai cittadini?Onde evitare di cadere nella retorica, facciamo qualche esempio concreto, prendendo come spunto alcune questioni relative alla mobilità, di dominio pubblico e note anche ai meno esperti in materia, soprattutto facilmente comprensibili:

8 marzo 2011

Se non OGGI, quando? di Enrico Musso



La donna che lavora part time per dedicarsi ai figli è una parassita, che ruba il posto a chi al lavoro potrebbe dedicare più tempo. Quella che rimane incinta quando ha un posto fisso è una traditrice del datore di lavoro, e lui (lui!) meglio farebbe ad assumere un maschio. Quella che alleva i bambini è una privilegiata che non merita la stessa carriera delle grandi manager. Quella bella ha il vantaggio di fare carriera perché è bella, ma certamente è un’oca. Quella brutta può far carriera senza che nessuno pensi che è lì perché è bella. Se poi non fa carriera perché è brutta, sono cavoli suoi.

Ma perché si continua a misurare il valore delle donne con il cervello degli uomini? E se – banalmente – il primo non stesse dentro al secondo?