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30 marzo 2011

Università: la nuova Era è tutta da scrivere.



 Estratto dal discorso  di inaugurazione dell'Anno Accademico dell'Università degli Studi di Genova  il 22 Gennaio 2011 di Simone Baldini
Come tutti sappiamo, la presenza delle rappresentanze studentesche negli organi collegiali è ormai consolidata, ma non sempre a questa opportunità fa seguito un effettivo coinvolgimento da parte di tutti gli studenti. Un esempio ne è l'affluenza al voto durante i momenti elettorali, che purtroppo non sempre raggiunge percentuali soddisfacenti. Questo è un elemento a cui dobbiamo dedicare molta attenzione, per evitare il rischio di uno scollamento fra le posizioni di chi si trova a parlare a nome di molti e gli effettivi bisogni e desideri degli studenti nel loro insieme.
Un esempio di collaborazione costruttiva si è visto recentemente con la produzione di un regolamento per le associazioni studentesche, che è in via di approvazione definitiva in Senato Accademico e costituisce un notevole traguardo. Sono convinto che l'associazionismo universitario sia una grande risorsa in questo senso, una risorsa che non possiamo permetterci di non sfruttare. Attraverso le associazioni e le attività che queste realizzano abbiamo la possibilità di confrontarci, fare esperienze, arricchirci sotto il profilo culturale e umano, essere in molti casi di aiuto e di supporto ad altri studenti in difficoltà: tutti questi sono momenti di grande crescita per chi è supportato ma anche e soprattutto per chi supporta.

Un altro degli aspetti centrali del processo interattivo Studenti-Ateneo è la valutazione della didattica. Noi vediamo l'Università come un luogo di trasmissione della conoscenza, dove studenti desiderosi di imparare e professori appassionati della loro disciplina possono incontrarsi, crescere insieme e generare nuovo sapere. Il processo di valutazione presenta alcuni aspetti delicati che possono, però, essere affrontati con un approfondimento attento e intellettualmente onesto, anche tenendo conto delle grandi potenzialità di internet e delle esperienze di altri Paesi, facendo seguire alla voglia di esprimere pareri e opinioni una vera apertura al dialogo. Troppo spesso la valutazione viene percepita dai docenti come un'occasione di potenziale critica da evitare, invece che come una possibilità di miglioramento e di crescita, un'occasione di confronto da non perdere per puntare a una qualità dell'offerta formativa sempre più alta, che ci renda competitivi in un mercato del lavoro sempre più duro e sempre più internazionale, dove i nostri coetanei hanno già una laurea e diversi anni di esperienze lavorative, anche ad alto livello.

L'internazionalizzazione è un importante aspetto della nostra formazione che va tenuto in grande considerazione. E' molto significativo il fatto che essa rientri fra i parametri di valutazione delle Università. Una buona esperienza all'estero permette agli studenti di allargare i loro orizzonti, di colmare alcune lacune e di acquisire nuove competenze, anche linguistiche, traendo dal contatto con altre società apertura mentale e maturazione culturale, fondamentali in un mondo globalizzato. E' un'occasione per vivere una grande crescita, che consente di strutturarsi un curriculum ricco e interessante, spendibile in un mondo del lavoro spesso molto poco accogliente.

Un altro elemento su cui è necessario investire energie e risorse è l'orientamento, attraverso varie azioni: potenziandolo in entrata, per limitare il fenomeno della dispersione, degli abbandoni e dei numerosi passaggi, dannoso in primis per la carriera degli studenti ma anche per l'Ateneo, dato che incide sui parametri di valutazione; potenziando l'orientamento in uscita e l'inserimento lavorativo, favorendo così uno dei momenti più critici per noi giovani; potenziando quantitativamente e qualitativamente gli stage e i tirocini, che non possono in nessun caso essere infruttuosi o poco formativi, ma al contrario possono e devono rappresentare un momento formativo fondamentale durante e dopo il percorso universitario.

Viviamo un momento di grandi cambiamenti e di transizione, con il disegno di legge proposto dal Ministro Gelmini approvato in Parlamento a dicembre, la discussione sui decreti attuativi e sugli statuti che ne seguirà e l'applicazione urgente del decreto 17, il cui effetto immediato sarà una netta diminuzione dell'offerta formativa. Si è discusso molto di questi cambiamenti e siamo convinti che il futuro dell’Università non dipenda solo dalla maggiore o minore bontà di una legge, ma si costruisca ogni giorno nelle aule e nei rapporti tra docenti e discenti. Quello che ora è utile sottolineare è la grande opportunità che questi cambiamenti possono rappresentare: come ribadito recentemente dal Capo dello Stato, molto è ancora da decidere, molto è ancora da scrivere, e noi studenti abbiamo l'occasione di condividere le nostre idee, confrontarci, discutere, avanzare proposte, in un grande processo creativo che può portare molti miglioramenti all'Università e una nuova consapevolezza del nostro valore e delle nostre capacità. Questo può avvenire a due condizioni: da un lato noi studenti dobbiamo essere animati da spirito costruttivo e propositivo, che superi la sterile protesta e il conservatorismo, dall'altro le Istituzioni devono essere disposte ad ascoltare tutti i pareri e le proposte, confrontandosi apertamente e umilmente. Con questi presupposti potrà davvero iniziare un rapporto di collaborazione e di crescita che porterà grandi progressi, nelle Istituzioni, nelle Università e nelle coscienze di ciascuno di noi.

Ho parlato, fino ad ora, di partecipazione e dialogo, di associazionismo, di valutazione e di internazionalizzazione, di orientamento e di cambiamenti. Concludo con un tema che ci sta particolarmente a cuore: il diritto allo studio. Se molti studenti oggi si laureano e hanno qualche prospettiva per il futuro è grazie all'esistenza di borse di studio e di posti alloggio, che la Costituzione e la legge ordinaria prevedono per i “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi” e che rappresentano un segno di civiltà che in nessun caso può essere considerato, come talvolta accade, un peso per la società; al contrario, invece, questi e gli altri benefici previsti devono essere potenziati e migliorati con investimenti e un continuo rinnovamento nell'offerta. Dare la possibilità a chi vale e si impegna di accedere ai livelli più alti dell'istruzione, significa dare concrete possibilità sia ai giovani, sia al Paese, significa avere chiara la fondamentale differenza fra costo e investimento. Noi studenti siamo convinti che l'istruzione sia un investimento e che debba essere accessibile a tutti, a tutti i livelli.

Simone Baldini, rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione

  1. Cosa proporreste al Rettore dell'Università degli Studi di Genova se poteste incontrarlo? 
  2. Come vi sembra la nostra Università?
  3. Il 3+2 è un'innovazione positiva o un'ostacolo? 
  4. Condividete la nuova riforma dell'università? 
  5. Gli spazi per gli studenti sono sufficienti? 
  6. Conoscete i vostri rappresentanti degli studenti e vi tenete in contatto con
    loro? 
  7. Avete fatto esperienze all'estero o in altri atenei e avete qualche idea innovativa da proporre?
  8. Il sistema dei tirocini e stage funziona?
  9. Il sistema delle borse di studio e delle case dello studente è ben organizzato?
  10. Se poteste tornare indietro rifareste la stessa scelta?
    La burocrazia è un supporto necessario o un ostacolo?