Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

29 ottobre 2011

Presentata la lista "Enrico Musso Sindaco"

La sintesi del mio programma? Ridare Genova ai genovesi: ridare la speranza nel futuro e il senso dell'appartenenza e della propria identità. Tutto questo è stato espropriato ai nostri concittadini dalla mediocrità della burocrazia politica, incapace di decidere e capace solo di costruire discussioni senza fine e senza una conclusione concreta».

Enrico Musso presenta con questa sintesi la propria candidatura a sindaco di Genova nelle elezioni della prossima primavera.

E con la candidatura presenta anche il simbolo della propria lista civica che porta la scritta “Enrico Musso sindaco” accompagnata da un gabbiano e dallo skyline di una città stilizzati. Il senso: imparare a volare verso il futuro che oggi, per la maggioranza dei genovesi, è opaco se non oscuro.

I volontari che lavorano con Enrico Musso stanno anche raccogliendo la disponibilità a candidarsi di persone che offrano la propria indipendenza, le proprie competenze e sottoscrivano di non aver subito condanne penali.
«Il Comune in questi anni si è mostrato solo in grado di assistere al declino, come se fosse ineluttabile, senza ascoltare la città e senza saper neppure garantire quel minimo di manutenzione che costituisce poi la base della qualità della vita di una città - incalza Musso – E intanto le fabbriche sono andate in crisi, gli esercizi commerciali e le imprese chiudono, ai giovani non si sono offerte prospettive».

Ma qual è il senso di questa candidatura “civica”? «Questa candidatura a sindaco nasce dentro alla città e al di fuori degli schieramenti politici. È la proposta per ridare a chi vive e chi lavora a Genova la speranza di un futuro e la certezza di un'amministrazione competente capace di ascoltare e di decidere; un'amministrazione che non si spaccia per "amica" dei cittadini, come sostengono gli slogan dell'attuale sindaco, ma è i cittadini», spiega Musso.

Nel programma elettorale della sua lista civica, Musso avanza una serie di proposte. La prima è il lavoro: occorre definire politiche di attrazione di investimenti e imprese per creare nuove occasioni di lavoro, specie per i giovani. Il che significa: utilizzo del territorio per scopi industriali e comunque produttivi, accelerazione sulle grandi infrastrutture sulle quali finora si è solo chiacchierato, una promozione internazionale di Genova come luogo di insediamento produttivo, aiutata da temporanei incentivi fiscali per imprese neo insediate (quindi a costo zero) e da un progetto di zona franca. Il secondo tema è “puntare” sull’economia della cultura, della conoscenza, della ricerca, della creatività e dell’arte, giocando sul patrimonio culturale, storico e identitario di Genova e del suo centro storico per trattenere e attirare i giovani, oggi tanto più in fuga quanto più sono qualificati: sistematica collaborazione con università e IIT, migliore accoglienza agli studenti Erasmus, tecnologie telematiche (WiFi e WiMax), spazi e iniziative per il tempo libero, la cultura e il turismo. Con una proposta concreta immediatamente realizzabile: la creazione di una card, battezzata “Genovino”, che attribuisce crediti per comportamenti virtuosi e utili (dal volontariato alla pulizia delle spiagge e dei parchi) e permette in cambio di accedere a servizi comunali e usufruire di sconti in esercizi commerciali convenzionati.

Tema prioritario del programma di Musso sono la qualità della vita e la manutenzione. Dice: «Dobbiamo riorganizzare la cura dei luoghi pubblici, oggi abbandonati al degrado, alle cattive manutenzioni, al vandalismo e alla criminalità, e resi inaccessibili da un trasporto pubblico in disarmo e da una circolazione privata vessata in ogni modo. Servono: un nuovo modello di mobilità (parcheggi di interscambio, trasporto pubblico in sede propria sulle linee di forza, incentivi e strutture per la mobilità privata elettrica, revisione delle blu area), un nuovo modello per la sicurezza (pronto intervento interforze, riorganizzazione delle competenze, valorizzazione della Polizia Municipale), controllo di qualità sulle manutenzioni, prevenzione e coordinamento nella protezione civile, coinvolgimento di privati, associazioni e volontariato nella pulizia di parchi e giardini e nella tutela dell’ambiente».

Un argomento chiave del programma di Musso è la “rivoluzione” dei servizi sociali, passando dalla logica in cui il soggetto pubblico individua i bisogni e li “impone” ai cittadini dopo averli prodotti in monopolio, con alti costi e bassa qualità, alla logica della sussidiarietà, con la famiglia di nuovo al primo posto – applicando i “quozienti familiari” – per la cura di anziani e disabili, e con un ruolo preminente delle associazioni nella lotta al disagio.

Un altro pilastro del programma di Musso è la rivoluzione della macchina comunale: il Comune in quest’ottica, diventa da “produttore in proprio” dei servizi una sorta di contraente generale che esprime la domanda per conto dei cittadini, e ne tutela l’interesse a una produzione di qualità a costi contenuti. Questo si ottiene, afferma Musso, valorizzando le competenze e professionalità comunali, riducendo consulenze e acquisti inutili, esercitando il controllo sulle società partecipate, oggi fonti di sprechi e gestioni veramente disastrose.