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31 maggio 2011

Beati i popoli che non hanno bisogno di Eroi - Amministrative 2011


Comprendo e condivido l'entusiasmo popolare con cui sono stati festeggiati i risultati delle elezioni amministrative 2011 , in particolar modo quelli sorprendenti di Milano e Napoli. È la reazione più che giustificata ai continui attacchi verbali, alle continue calunnie, alla volgarità della campagna elettorale, e in generale a un atteggiamento di crescente arroganza e megalomania condito spesso da pietose figuracce in politica estera, dello stesso Presidente del Consiglio. Questa volta però le battute squallide sulla bruttezza della Iervolino o della Bindi, gli insulti a Pisapia e agli Italiani senza cervello (un tempo coglioni) e le minacce di un’invasione islamica sembra non funzionino più: la gente  sembra aver giudicato sulla base dei fatti, interpretando autonomamente e ascoltando tutte le campane.

È stato quindi senza dubbio un voto di rottura, un voto di opposizione al berlusconismo, la sconfitta e la punizione di una parte più che la vittoria dell’altra. Un voto che ha premiato i nuovi volti, non tanto per cieca fiducia, quanto per esasperazione nei confronti degli altri candidati e della classe politica che rappresentano. 

27 maggio 2011

FINCANTIERI - La grande beffa

La politica schiaffeggia il mercato e a pagare sono i lavoratori e la città.

Fincantieri è un'azienda leader mondiale in un settore che, dopo la gravissima crisi economica del 2008 e 2009, sta dando evidenti segni di ripresa.
Appare incomprensibile il taglio di quasi un terzo della forza lavoro e della capacità produttiva proprio quando bisogna essere pronti a intercettare
la nuova crescita della domanda.
È poi inaccettabile che il taglio si concentri in due regioni, fra cui la Liguria, suggerendo che altre regioni dovessero essere salvate per meriti politici. A farne le spese sarà Genova tutta: i lavoratori Fincantieri, le imprese e gli addetti dell'indotto diretto e indiretto, la secolare eccellenza della città nel settore.

OLTREMARE chiede una risposta alle seguenti domande:
  • Su quali previsioni econometriche si basa il piano industriale Fincantieri?
  • Perché i tagli devono essere concentrati a Sestri e a Castellammare?
  • Quali confronti preventivi il management di Fincantieri, azienda interamente pubblica, ha avuto con il governo-azionista e con le istituzioni locali?
  • Il Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani era al corrente del piano industriale? Il Presidente della Regione Claudio Burlando? E il Sindaco Marta Vincenzi?
  • Se sì, quale posizione avevano espresso nelle sedi del confronto?

Questa vertenza potrebbe essere un danno irreparabile per Genova, l'ultimo atto di un declino in corso da anni.
La città metta da parte ogni divisione e reagisca con coesione all'ennesimo colpo alla sua tradizione di impresa e lavoro.

25 maggio 2011

Tutti sull'isola che non c'è

“Quando si disegna un Piano urbanistico comunale moderno non si può pensare: qui metto le fabbriche, qui metto i negozi, qui metto i servizi… è sbagliato. Per potere essere competitivi a livello internazionale bisogna essere flessibili e allargare lo sguardo anche agli aspetti della qualità della vita. Lo studio effettuato dal Censis ci ha detto che Genova può crescere nel porto, nell’hi-tech e nel turismo”.

Queste belle parole profonde ed illuminanti, in pieno stile “blablabla” da nonsense vincenziano, vengono (fonte Il Secolo XIX) da Richard Burdett, architetto consulente della signora Sindaco.
Le parole costano poco, e ricordo con un sorriso amaro quando nel 2002 a Torino, in piena crisi esistenziale della Fiat, il capoluogo piemontese evocava un luminoso futuro “nell’hi-tech, nel turismo e nella cultura”. Ecco che anche da noi la formuletta torna utile, con l’aggiunta (obbligata) del porto al posto della cultura.

13 maggio 2011

Come farsi lasciare in 10 giorni - (Rambla's cake)


scritto da Enrico Moizo. 

Non c'è che dire, a volte riesce quasi a far tenerezza. Si perchè non è semplice riuscire, come riesce il nostro sindaco, armati delle più buone intenzioni, a rendersi buffi, per usare un eufemismo, davanti a tutta la città.
Non fosse per quella velata megalomania, non avesse azzardato un paragone spropositato, dovuto ad un non ben comprensibile bisogno di dover sempre imitare le eccellenze altrui, invece di crearene di nuove, non l'avesse chiamata "Rambla" insomma, ma semplicemente "aiuola", nessuno ci avrebbe fatto caso, probabilmente. Nessuno a parte ASTER, che ovviamente ringrazia per i soldi spesi dal Comune per lo smantellamento della suddetta aiuola.
Invece siamo riusciti a farci un pò deridere dentro e fuori le mura, diciamocelo, con quella desertica striscia di verde , dove gli striminziti alberelli sembravano quasi in imbarazzo, per essere stati chiamati in causa.
Nell'arco di dieci giorni però, al nostro sindaco non bastava il mal di pancia suscitato con la rambla e quindi quale migliore occasione per fare ambo, se non il derby tra Genoa e Sampdoria, probabilmente il più importante della storia, vista la posta in palio?

4 maggio 2011

Genova (in) sicurezza


In questa sezione ospitiamo gli interventi inviati dai nostri amici sui temi attinenti alla pagina. Le opinioni espresse impegnano politicamente solo gli autori, e saranno in ogni caso respinte espressioni ingiuriose nei confronti di chiunque.

Scritto da Alessandro Iula

Le notizie di questi giorni ci dicono che a Genova ci sono 5 emergenze (solo?!?) che il Sindaco e l’Assessore alla sicurezza Scidone hanno sottoposto al Prefetto:
  1. in Valpolcevera negozi che vanno a fuoco,
  2. Certosa e Teglia dove dilagano criminalità giovanile e spaccio.
  3. Sampierdarena assediata dalle prostitute e da rapine giornaliere
  4. Marassi ostaggio dello stadio.
  5. Centro Storico dormitorio di clandestini e di notte terra di nessuno con chiasso e disordini.
Ricordo che non più tardi dell’ottobre scorso, la Vincenzi dichiarava fieramente: “La lotta alla criminalità a Genova dal 2009 è migliorata [...] … si incominciano a vedere i primi effetti del lavoro di forze dell’ordine, volontariato, istituzioni.