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4 novembre 2011

La risposta all'assessore Scidone

La settimana scorsa è stato pubblicato su "Il Giornale" questo mio articolo  (Enrico Moizo ndr) che criticava le scelte dell'amministrazione comunale in temi di sicurezza.

La risposta dell'Assessore Scidone è arrivata attraverso le pagine del quotidiano stesso:
"Gentile sig. Moizo, con riferimento alle Sue considerazioni, non intendo minimamente convincerla della bontà delle iniziative dell'Amministrazione che lei definisce «tappulli» ma farle una semplice domanda: lei che appartiene alla Fondazione Oltremare, finalizzata a riunire persone competenti e intellettualmente oneste che vogliono elaborare un progetto per rilanciare Genova, dal punto di vista economico, culturale e di gestione della città, ed affrontare anche temi politici di rilevanza nazionale, e si propone come luogo di approfondimento e confronto sui problemi e le potenzialità di Genova, potrebbe indicarmi le strategie giuste di competenza degli enti locali e le città che le hanno attuate, in tema di prostituzione, abuso di alcoolici e sostanze, immigrazione, spaccio? Sarò lieto di apprendere buone pratiche da altre città e confrontarmi con la Fondazione Oltremare su ciò. Cordiali saluti.
assessore comunale alla Città sicura"

Ecco quindi la mia risposta alle sue gentili osservazioni:

Egregio Assessore Scidone,
la ringrazio per la sua risposta. Lei non deve convincermi di nulla, sono certo delle buone intenzioni alla base dei provvedimenti da me menzionati nell'articolo del 25 ottobre. Credo, da idealista quale sono, che ogni vostra proposta persegua la sola finalità di migliorare la qualità della vita della nostra città. Tuttavia la mia critica era rivolta al tipo di soluzioni adottate, che mi sono parse spesso finalizzate a mettere a tacere i dissensi: "anestetizzare" il male anziché curarlo insomma. La questione dell'abuso di alcolici, per esempio, è molto complessa.

29 ottobre 2011

Presentata la lista "Enrico Musso Sindaco"

La sintesi del mio programma? Ridare Genova ai genovesi: ridare la speranza nel futuro e il senso dell'appartenenza e della propria identità. Tutto questo è stato espropriato ai nostri concittadini dalla mediocrità della burocrazia politica, incapace di decidere e capace solo di costruire discussioni senza fine e senza una conclusione concreta».

Enrico Musso presenta con questa sintesi la propria candidatura a sindaco di Genova nelle elezioni della prossima primavera.

E con la candidatura presenta anche il simbolo della propria lista civica che porta la scritta “Enrico Musso sindaco” accompagnata da un gabbiano e dallo skyline di una città stilizzati. Il senso: imparare a volare verso il futuro che oggi, per la maggioranza dei genovesi, è opaco se non oscuro.

3 ottobre 2011

La politica dei Tapulli


Il dialetto genovese è ricco di parole il cui suono racchiude anche una straordinaria capacità di sintesi del significato. Non esiste termine in italiano che si possa paragonare a "Tapullo", ne servono almeno quattro: una riparazione di fortuna e provvisoria.  Ecco, ad analizzare negli anni le strategie, le ordinanze, i provvedimenti e le soluzioni adottate dall'Amministrazione comunale in carica, per affrontare le diverse emergenze, molto spesso mi è tornata alla mente questa parola lasciata in eredità dai nostri avi marinai. Genova come una nave che continua a incagliarsi in un mare poco profondo e ostile e una ciurma che continua a correre ai ripari, tappando falle con quello che trova, senza mai, o quasi, cercare di trovare una soluzione strutturale, una nuova rotta che permetta alla nave di navigare un giorno in acque tranquille.

Il Capitano Vincenzi e ciurma non sembrano riuscire a guardare all'orizzonte, ignora bussola e carteggio, preferiscono andare avanti colpi di timone, d'istinto. Gli esempi di questa odissea sono tanti: in genere sono i quotidiani e i giornalisti a far emergere l'allarme, che non dura più di un paio di settimane, durante le quali l'amministrazione si sente sotto pressione e mette in moto quella che io definisco la "politica dei tapulli" appunto.

25 luglio 2011

19 luglio 2011

Il ritorno dei morti guidanti - Pass disabili ai defunti


Se nella filmografia di fantascienza-horror una pellicola cult che viene sempre ricordata è "Il ritorno dei morti viventi", a Genova rischiamo di ricordare "Il ritorno dei morti guidanti": mille e più pass disabili intestati a persone decedute e utilizzati impunemente, consentendo, oltre alla sosta nei stalli appositi, anche la sosta in divieto, la sosta oltre i limiti orari, il transito nelle corsie riservate e nelle zone pedonali e ZTL. 
Una serie di facilitazioni che avrebbe un valore commerciale enorme, e non è escluso che i detentori dei permessi ne facciano anche un uso commerciale al mercato nero. 
Come al solito il Comune promette controlli a tappeto e task force apposite. Lo aveva già fatto nell'Ottobre 2008 ("Riflettori accesi sui pass disabili, giro di vite contro i furbetti, stiamo effettuando molti controlli incrociati") e altre volte. Come dire, "Ora arriviamo noi!". Ma poiché questi amministratori sono al governo personalmente da oltre 4 anni, e le forze politiche che li esprimono lo sono dal secolo scorso, questo atteggiamento da turiste svizzere appena arrivate in città è fuori luogo

Oltre tutto risulta che non si sappia neanche quanti sono. L'amministrazione ha dichiarato "Stiamo pensando al censimento dei pass disabili". Ma lo ha dichiarato il 19/11/2008. Ci hanno pensato abbastanza? Non esiste una lista, e i controlli vengono fatti, secondo l'assessore Scidone, appostandosi nei pressi dell'auto con contrassegno e procedendo al controllo quando arriva l'autista. Con i tempi e i costi che è facile immaginare. 

Ma non è più semplice annotare il rilascio del pass all'anagrafe, e revocarlo quando il titolare muore? Oppure al Comune non mandano neanche la lista dei morti?


Articolo del Secolo XIX a seguito della denuncia di Enrico Musso.

Articolo del Secolo XIX di ieri 18 . 7 . 2011

12 luglio 2011

Sampierdarena OFF LIMITS - Un ghetto anti prostituzione?



Stamattina , come tutte le mattine, stavamo leggendo i quotidiani. Poi ci siamo fermati su una notizia, abbiamo guardato il calendario, benchè abbastanza certi di essere a Luglio, in Estate inoltrata (ancora un po' pigra per la verità) e non comunque al primo di Aprile. Infatti non si trattava di uno scherzo.
Per contrastare il fenomeno della prostituzione, l'Assessore alla sicurezza Francesco Scidone ha ideato un provvedimento  a cui nessuno aveva mai pensato prima : chiudere al traffico un intero quartiere, quello diSampierdarena, dalle 22 alle 06 del mattino, escludendo ovviamente i residenti.
Dicesi ghettizzazione la separazione, allontanamento di una persona o di un gruppo sociale dal vivo della società. Il provvedimento, se diverrà ordinanza, di fatto isolerà gli abitanti di Sampierdarena. Si parla di un aerea ZTL enorme, tutta quella compresa tra via Manteli e via Chiesa.  
Avete un parente, magari anziano, una fidanzata o un amico che abita nel “ghetto”? Beh, o andate a trovarlo prima delle dieci, o dormite li, o ci andate a piedi... Siete studenti, avete una seconda casa a Sampierdarena, siete in affitto in un appartamento ad uso abitativo senza residenza? Idem come sopra. Il mercato immobiliare di Sampierdarena potrebbe subire il colpo di grazia.

11 luglio 2011

ECCO PERCHE' IO LIBERALE POSSO AVERE ANCHE IDEE DI SINISTRA


da Repubblica del 11 Luglio 2011

Lo stesso giorno Repubblica parla di me in due commenti. Uno fieramente ostile di don Paolo Farinella (scarica l’articolo), e uno in cui il prof. Vittorio Coletti mi dedica parole di stima (scarica l’articolo). Vorrei rispondere ad entrambi, cominciando doverosamente dal “critico” don Farinella.
Due precisazioni tecniche. Scrive, nel concedermi di non dubitare della mia serietà professionale, che “dal punto di vista etico è un problema il doppio incarico di senatore e docente universitario. Onestà e dirittura personale imporrebbero di fare bene un solo incarico”. In realtà è proprio così. Io sono in aspettativa dall’università, ovviamente e giustamente senza stipendio, dal giorno in cui è cominciato il mio mandato parlamentare. Non tengo corsi né faccio sostenere esami, e anzi non metto proprio piede in facoltà dal 2008. Cerco di tenermi aggiornato studiando a casa e su Internet, e partecipando a convegni, a mie spese.Quanto al programma “di cui non parlo”: io ho presentato pubblicamente le linee guida del programma, e Repubblica mi ha intervistato su questo, ma la sintesi giornalistica menziona solo alcuni assaggi di un documento di quasi 100 pagine, frutto della “fatica civica” dei 220 che ci hanno lavorato per sei mesi. Piuttosto, da liberale non trovo giusto che qualcuno possa dire “io, prete, vi dico perché un cattolico non può votare Musso”.

7 luglio 2011

Ultimatum ai vigili: "Più molte o sono guai" - e io pago!

Di solito non riportiamo articoli altrui direttamente sul nostro BLOG, ma oggi per presentarvi la nuova rubrica "Ai confini della realtà"  facciamo un'eccezione. La rubrica è infatti un collage di link che rimandano a notize  assurde, di sprechi, di cattiva amministrazione o ingiustizie, comparse su quotidiani e web.

Nonostante infatti Genova sia già risultata la città più multata d'Italia sembra che il Comune abbia fatto pressioni sui vigili urbani per produrre di più, più dei 15 Milioni di Euro che sono entrati nelle casse comunali durante il 2010. L'articolo è tratto da  Repubblica di oggi.

Questo ci sembra una perfetta storia per la nuova rubrica, che potete trovare qui, insieme a tante altre:

Ultimatum ai vigili: "Più multe o sono guai"
La denuncia del sindacato Sulpm: "Ordini impartiti da Tursi e dal Comando". Un documento accusa un graduato 
di STEFANO ORIGONE
Vigili obbligati a fare multe, minacciati di venire segnalati per scarso rendimento e di saltare le ferie per non aver raggiunto gli obiettivi. A far scoppiare il caso è il sindacato Sulpm dopo che nella bacheca dell´Autoreparto, la sezione che è stata incaricata di effettuare controlli a tappeto sulle strade, soprattutto contro le stragi del sabato sera, è comparsa una nota che suona come un ultimatum. Scrive il responsabile del reparto di piazzale Ortiz, Giulio Enante, in fondo al foglio della statistica dei verbali di giugno, evidentemente ritenuti un po´ scarsi: «E allora! Sveglia! Altrimenti... partono segnalazioni al dirigente». Seguono ringraziamenti e firma, come se fosse tutto normale. Un documento in cui il Tpo (titolare posizione organizzativa) applica la filosofia Brunetta sul rendimento dei dipendenti: una sua iniziativa per strigliare gli agenti o un diktat del Comune?

4 luglio 2011

Mercato del Pesce al Buridda: delibera del Comune senza se e senza ma.



Il Mercato del Pesce non sarà più “del Pesce”, sempre se si troverà un accordo con gli operatori del settore per un ricollocamento presso nuovi lidi. Questo è un dato di fatto.

La giunta Vincenzi e in particolare l'assessore al Patrimonio Abitativo, Bruno Pastorino, hanno fortunatamente subito intuito l'importanza strategica ed architettonica della struttura; dal punto di vista architettonico infatti, si tratta certamente di una delle opere più interessanti di un periodo, quello degli anni Trenta del Novecento, molto proficuo per la storia dell’architettura genovese: è questa infatti un’opera del maestro Mario Braccialini e rimane tutt'oggi uno splendido esempio mondiale di architettura razionalista.
Ma è stata soprattutto la posizione strategica di questo edificio, contigua al “waterfront” e punto di arrivo ideale di una passeggiata che, partendo dal Museo del Mare, passa per l'acquario, il bigo, i Magazzini del Cotone, il museo Luzzati e Palazzo San Giorgio, è stata dicevo questa posizione strategica,  saldatura tra il mare e il centro storico, che non ha lasciato esitazioni all'assessore Pastorino,  ben consapevole che un edificio con queste caratteristiche avrebbe potuto svolgere una nuova e importante funzione: servizi per tutti i cittadini e gli abitanti del centro storico ad esempio e magari anche luogo di aggregazione per i giovani genovesi, una sede per le tante associazioni culturali che operano da anni sul territorio e perchè no punto di incontro per gli artigiani, gli studenti di architettura...  In un mondo ideale e “razionale” appunto, questo sarebbe stato un ragionamento piuttosto scontato, anche per un'amministrazione quantomeno attenta a onorare ciò che è ovvio. Un ragionamento che d'altra parte hanno fatto i tantissimi cittadini e membri dei comitati che si sono riversati in questi giorni in piazza Cavour per protestare contro il ricollocamento del Centro Sociale Buridda dentro al Mercato del Pesce.
Già, perchè è questa in realtà la decisione presa silenziosamente in Comune dalla giunta Vincenzi, senza consultare le opinioni di nessuno ovviamente, tantomeno dei residenti.

27 giugno 2011

GENOVA IN TESTA! La nuova rubrica su YOUTBE

Inauguriamo oggi la nuova rubrica YouTube "GENOVA IN TESTA" dove ogni Lunedì il Sen. Enrico Musso approfondirà temi di attualità e politica che riguardano la nostra amata città.

18 giugno 2011

Un tranquillo week-end di paura in Zena


Caro Assessore Scidone,
le voglio raccontare una storia di ordinaria follia a cui ho assistito ieri sera, durante un qualunque venerdì sera, un gruppo di amici qualunque che va nel centro storico a bersi una birra dopo una lunga settimana di lavoro.

Il mio amico non è proprio tipo con cui attaccheresti briga, ma ha un animo gentile, per fortuna. D'altra parte si sa che coloro che fanno sport di contatto, come la boxe o le arti marziali,   impegnando ore  e fatica in duri allenamenti, imparano prima di tutto l'autocontrollo e l'importanza della non violenza. 
Ieri sera però il mio amico, Mario (così lo chiamerò), chiacchierava tranquillamente in quel di Piazza delle Erbe quando un ragazzo marocchino lo ha avvicinato e ha tentato,  in maniera del tutto gratuita e ingiustificata,-  forse uno sguardo di troppo - di colpirlo con un pugno. A quel punto l'istinto e gli insegnamenti del mio amico hanno trovato una gratificazione e il predatore è diventato preda  per un instante.  Da questo momento è iniziato il finimondo:

13 giugno 2011

Ultimo tango a Genova - dalla Rambla al Boulevard

Basta con la Spagna , con Barcellona e con la Rambla. Genova deve puntare più in alto, all'eccellenza e all'ineguagliabile eleganza, anche un pò bohémien diciamocelo, che la contraddistingue: Genova come Parigi, via XX Settembre come un grand boulevard. Questa è la nuova proposta di super Marta, non contenta della meschina figura della rambletta, per la pedonalizzazione totale della celebre via genovese. Che poi, ad onor del vero, i boulveard sono, per definizione, l'opposto di una strada pedonale, essendo caratterizzati quasi sempre da più corsie di marcia. Vaglielo a spiegare. (Ma dargli un nome in dialetto genovese fa proprio schifo?). 

Ora, al di là del fatto che rabbrividisco all'idea di quel finto praticello inglese con i suoi vasi gianti e i rachitici alberelli prolungato per tutta Via XX Settembre, io credo in realtà che la pedonalizzazione non sia una brutta idea, anzi la reputo un buon modo di rivalutare e valorizzare le vie principali di ogni città, laddove possibile farlo ovviamente.
Quello che però mi fa proprio inviperire, per usare un eufemismo, è che mentre nel magico mondo incantato di Marta Vincenzi e la sua giunta si pensa a come far assomigliare Genova a Parigi, ogni giorno giungono notize sempre più frequenti di rapine, aggressioni, baby gang e furti e dall'assessorato alla sicurezza non arriva alcuna risposta. Sia chiaro, non voglio strumentalizzare gli episodi di cronaca,  ma nelle ultime settimane c'è stato un evidente allarme sicurezza ed è stato del tutto ignorato dalla giunta e dall'assessore Scidone

7 giugno 2011

Quando la mano destra non parla con la mano sinistra

Vi voglio raccontare la disavventura di un Genovese. Questo genovese aveva l’abitudine di andare saltuariamente a passare una serata in centro, non sempre, in media una volta alla settimana. Come sempre arrivava in auto e posteggiava regolarmente in Via di Porta Soprana.


Dopo l’istituzione, nella zona, della zona a traffico limitato (ZTL), seguita da una quasi inesistente campagna di informazione, questo cittadino ricevette ben quattordici verbali in tre mesi (uno a settimana appunto). QUATTORDICI, perché il primo arrivò soltanto dopo quattro mesi dalla prima infrazione. 

La Stangata - ovvero come una multa di 36 euro può diventare un mutuo


Signor mi presento, io sono la Tragicommedia. La storia che sto per raccontarVi, benchè possa sembrar di fantasia, grottesca e un poco surreale, è invece una storia vera, una storia che ha come protagonisti due persone, un padre ed una madre, due onesti lavoratori che pagano le tasse da tutta la vita: i miei genitori. La location è l'isola che non c'è, l'isola dove ogni tanto ci si può sentire sperduti e perseguiti dagli “altri”, in una giungla di burocrazia dove quasi mai, quando c'è, è possibile risalire ad un vero colpevole.

Tutto inizia il 10 Dicembre 2010 , quando mio padre posteggia l'auto sotto casa, nella zona blu residenti. L'assicurazione dell'auto scade quel giorno e come saprete (se non lo sapete, sappiatelo), il tagliando assicurativo deve essere esposto sempre e benchè le assicurazioni concedano quindici giorni di tempo per rinnovarlo, per la legge siete sanzionabili, anche a macchina parcheggiata, fin dal primo giorno dopo la scadenza. Accade infatti che il giorno dopo, mentre mio padre va a rinnovare l'assicur azione, transiti da quelle parti un vigile urbano che vedendo il tagliando scaduto, nel dubbio, gli rifila una bella multa, con obbligo ovviamente di esibire il nuovo tagliando assicurativo entro trenta giorni. Fino a qui tutto normale, più o meno.
Mio padre il giorno dopo si reca dai vigili, mostra il certificato assicurativo rinnovato, paga la multa e gli rilasciano una ricevuta. Fine della storia? In una città dove le cose funzionano probabilmente  si. Ma non sull'isola...
DISSOLVENZA

31 maggio 2011

Beati i popoli che non hanno bisogno di Eroi - Amministrative 2011


Comprendo e condivido l'entusiasmo popolare con cui sono stati festeggiati i risultati delle elezioni amministrative 2011 , in particolar modo quelli sorprendenti di Milano e Napoli. È la reazione più che giustificata ai continui attacchi verbali, alle continue calunnie, alla volgarità della campagna elettorale, e in generale a un atteggiamento di crescente arroganza e megalomania condito spesso da pietose figuracce in politica estera, dello stesso Presidente del Consiglio. Questa volta però le battute squallide sulla bruttezza della Iervolino o della Bindi, gli insulti a Pisapia e agli Italiani senza cervello (un tempo coglioni) e le minacce di un’invasione islamica sembra non funzionino più: la gente  sembra aver giudicato sulla base dei fatti, interpretando autonomamente e ascoltando tutte le campane.

È stato quindi senza dubbio un voto di rottura, un voto di opposizione al berlusconismo, la sconfitta e la punizione di una parte più che la vittoria dell’altra. Un voto che ha premiato i nuovi volti, non tanto per cieca fiducia, quanto per esasperazione nei confronti degli altri candidati e della classe politica che rappresentano. 

27 maggio 2011

FINCANTIERI - La grande beffa

La politica schiaffeggia il mercato e a pagare sono i lavoratori e la città.

Fincantieri è un'azienda leader mondiale in un settore che, dopo la gravissima crisi economica del 2008 e 2009, sta dando evidenti segni di ripresa.
Appare incomprensibile il taglio di quasi un terzo della forza lavoro e della capacità produttiva proprio quando bisogna essere pronti a intercettare
la nuova crescita della domanda.
È poi inaccettabile che il taglio si concentri in due regioni, fra cui la Liguria, suggerendo che altre regioni dovessero essere salvate per meriti politici. A farne le spese sarà Genova tutta: i lavoratori Fincantieri, le imprese e gli addetti dell'indotto diretto e indiretto, la secolare eccellenza della città nel settore.

OLTREMARE chiede una risposta alle seguenti domande:
  • Su quali previsioni econometriche si basa il piano industriale Fincantieri?
  • Perché i tagli devono essere concentrati a Sestri e a Castellammare?
  • Quali confronti preventivi il management di Fincantieri, azienda interamente pubblica, ha avuto con il governo-azionista e con le istituzioni locali?
  • Il Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani era al corrente del piano industriale? Il Presidente della Regione Claudio Burlando? E il Sindaco Marta Vincenzi?
  • Se sì, quale posizione avevano espresso nelle sedi del confronto?

Questa vertenza potrebbe essere un danno irreparabile per Genova, l'ultimo atto di un declino in corso da anni.
La città metta da parte ogni divisione e reagisca con coesione all'ennesimo colpo alla sua tradizione di impresa e lavoro.

25 maggio 2011

Tutti sull'isola che non c'è

“Quando si disegna un Piano urbanistico comunale moderno non si può pensare: qui metto le fabbriche, qui metto i negozi, qui metto i servizi… è sbagliato. Per potere essere competitivi a livello internazionale bisogna essere flessibili e allargare lo sguardo anche agli aspetti della qualità della vita. Lo studio effettuato dal Censis ci ha detto che Genova può crescere nel porto, nell’hi-tech e nel turismo”.

Queste belle parole profonde ed illuminanti, in pieno stile “blablabla” da nonsense vincenziano, vengono (fonte Il Secolo XIX) da Richard Burdett, architetto consulente della signora Sindaco.
Le parole costano poco, e ricordo con un sorriso amaro quando nel 2002 a Torino, in piena crisi esistenziale della Fiat, il capoluogo piemontese evocava un luminoso futuro “nell’hi-tech, nel turismo e nella cultura”. Ecco che anche da noi la formuletta torna utile, con l’aggiunta (obbligata) del porto al posto della cultura.

13 maggio 2011

Come farsi lasciare in 10 giorni - (Rambla's cake)


scritto da Enrico Moizo. 

Non c'è che dire, a volte riesce quasi a far tenerezza. Si perchè non è semplice riuscire, come riesce il nostro sindaco, armati delle più buone intenzioni, a rendersi buffi, per usare un eufemismo, davanti a tutta la città.
Non fosse per quella velata megalomania, non avesse azzardato un paragone spropositato, dovuto ad un non ben comprensibile bisogno di dover sempre imitare le eccellenze altrui, invece di crearene di nuove, non l'avesse chiamata "Rambla" insomma, ma semplicemente "aiuola", nessuno ci avrebbe fatto caso, probabilmente. Nessuno a parte ASTER, che ovviamente ringrazia per i soldi spesi dal Comune per lo smantellamento della suddetta aiuola.
Invece siamo riusciti a farci un pò deridere dentro e fuori le mura, diciamocelo, con quella desertica striscia di verde , dove gli striminziti alberelli sembravano quasi in imbarazzo, per essere stati chiamati in causa.
Nell'arco di dieci giorni però, al nostro sindaco non bastava il mal di pancia suscitato con la rambla e quindi quale migliore occasione per fare ambo, se non il derby tra Genoa e Sampdoria, probabilmente il più importante della storia, vista la posta in palio?

4 maggio 2011

Genova (in) sicurezza


In questa sezione ospitiamo gli interventi inviati dai nostri amici sui temi attinenti alla pagina. Le opinioni espresse impegnano politicamente solo gli autori, e saranno in ogni caso respinte espressioni ingiuriose nei confronti di chiunque.

Scritto da Alessandro Iula

Le notizie di questi giorni ci dicono che a Genova ci sono 5 emergenze (solo?!?) che il Sindaco e l’Assessore alla sicurezza Scidone hanno sottoposto al Prefetto:
  1. in Valpolcevera negozi che vanno a fuoco,
  2. Certosa e Teglia dove dilagano criminalità giovanile e spaccio.
  3. Sampierdarena assediata dalle prostitute e da rapine giornaliere
  4. Marassi ostaggio dello stadio.
  5. Centro Storico dormitorio di clandestini e di notte terra di nessuno con chiasso e disordini.
Ricordo che non più tardi dell’ottobre scorso, la Vincenzi dichiarava fieramente: “La lotta alla criminalità a Genova dal 2009 è migliorata [...] … si incominciano a vedere i primi effetti del lavoro di forze dell’ordine, volontariato, istituzioni.

28 aprile 2011

I sondaggi scomodi che non vi hanno fatto vedere.


Due sondaggi delle scorse settimane, piuttosto sfavorevoli al sindaco Marta Vincenzi, sono stati curiosamente ignorati dai principali quotidiani cittadini.

Il primo (visualizza qui), commissionato alla società DIGIS da Liguria Business Journal, rivista diretta da Mario Bottaro, ha indagato sui “candidati sindaci ideali”. Praticamente un sondaggio-primarie. Fra i candidati per il centrosinistra, vince Roberta Pinotti con il 35,4% su Marta Vincenzi con il 29,2%, terzo Claudio Montaldo con il 19%.
Fra i candidati non di sinistra, primo il “centrista” e liberale Enrico Musso con il 57,2%, seguito a grande distanza da due “pidiellini”: Raffaella Della Bianca (16,6%) e Matteo Rosso (12,3%). Mescolando gli schieramenti (per quel che può significare) la classifica dei migliori candidati sindaci è molto “corta”: Pinotti 26%, Musso 25%, Vincenzi 22%. E il 29% non si pronuncia.


Il secondo sondaggio è stato commissionato da Radio Babboleo alla società DEMETRA (leggi qui i tutti i risultati) e fornisce tre principali indicazioni.

27 aprile 2011

I quartieri bui della Città Digitale

Città Digitale: magari. La signora Sindaco aveva mostrato prima delle elezioni grande attenzione alla "digitalizzazione" della città, ("Genova sarà la prima città digitale in Italia", diceva) e in particolar modo alla diffusione del WiFi. In che cosa si è tradotto questo impegno assunto in campagna elettorale? Nell'istituzione di Genova Città Digitale.

Ora. Senza voler girare il coltello nella piaga per la mancata opportunità del Comune di sperimentare una piazza con WiFi libero e gratuito il 17 Marzo grazie all'iniziativa della rivista Wired che metteva a disposizione, gratuitamente, tutta la tecnlogia necessaria, installazione compresa. Senza voler girare il coltello nella piaga, dicevo, anche se certo brucia sapere che un paese di novecento anime come Gonnostramatza in Sardegna è riuscito ad aderire all'iniziativa (sarà che il Sindaco lì ha 25 anni). Senza voler girare il coltello nella piaga, dicevo, anche se un pò fa arrabbiare sentire Joy Marino, uno dei consulenti di Città Digitale,  giustificare la clamorosa occasione mancata dicendo che non volevano fare concorrenza ai punti WiFi già presenti sul territorio (quali?) e che neanche a Roma hanno aderito all'offerta della rivista Wired (forse perchè l'iniziativa parte proprio DA Roma, dove, a differenza di Genova, il WiFi libero è già ovunque??). Senza voler... vabbè il coltello nella piaga l'ho girato, è vero.
Questa però è soltanto una piccola defaillance.

25 aprile 2011

Multe: un triste primato per Genova

Corsie gialle, a marzo altre dieci telecamere 
Una multa per ogni abitante. E' il dato che emerge dalla relazione del difensore civico comunale Bruno Orsini, dalla quale risulta che sono stati emessi nel 2010,  686.208 verbali per infrazioni del codice della strada. I residenti a Genova nel 2010 erano 607.771. Con questo dato, la nostra città raggiunge finalmente un altro primato, oltre a quello del più alto rischio borseggi: è la città  più multata d'Italia. 

Se consideriamo poi che il 15% dei cittadini è minorenne e aggiungiamo almeno un ulteriore 20%  di persone che usano soltanto i mezzi pubblici, i "pirati della strada" dovrebbero essere  395.051, quindi una media pro capite che  arriva quasi a due verbali a persona. 

20 aprile 2011

La rambla dei poveri

La grande opera “di rilancio dell'immagine di Genova nel mondo” è terminata. Ci sono voluti soltanto tre giorni di cantiere per completarla, un tempo record per qualsiasi progetto edile. Ma nel caso della “Rambla” genovese, dopo averla vista, forse tre giorni sembrano quasi un tempo eccessivo.

Tralasciando per il momento la questione dei costi, il mio personalissimo giudizio estetico: una doppia fila di vasi giganti disposti su un manto erboso, che ospitano al loro interno un alberello rachitico che culmina con una chioma spennacchiata, che a guardarlo si prova quasi compassione.

15 aprile 2011

"Leoncavallo a Genova"


Un vecchio adagio che mi sono inventato adesso dice che dei sondaggi son piene le tombe dei politici.

Però quello appena pubblicato da DIGIS sulle prossime elezioni comunali genovesi merita una lettura pur con una buona dose di antiacido.

Torniamo a scuola e trasformiamo i percento in voti.
Vincenzi: dal 2 al 3. Quel voto tanto temuto, da ragazzi. Scritto grande e rosso sul bordo del protocollo.
Trasporti? 4. Manutenzione? 3. Sicurezza? 2. Servizi Sociali? 4. Città Digitale? Troppe assenze. Smart City? Ricerca non pervenuta.
Condotta? 7 Nota sul registro: ha litigato con tutti i...Compagni. Non ha fatto altro che scherzi, celeberrimo quello dello stabilimento balenare a Caricamento e quello del prato in dicesa in via XX Settembre.
BOCCIATA! Scapaccione e via in collegio!

12 aprile 2011

Il Comune imprenditore


I questo marasma di insulti, veti incrociati, candidati nascosti, idi di aprile e coltellate varie, mi piacerebbe tornare a riflettere di politica applicata al quotidiano.

Il Sindaco di Venezia si infuria e si arrocca contro alcuni imprenditori che osano utilizzare il nome della cttà nella sfida di Coppa America chiamando Venezia Challenge il consorzio.
Perchè? Perchè questi vogliono utilizzarlo nel merchandising per ripagarsi delle spese e produrre economia. Il primo cittadino lo definisce un fine poco nobile.
Insomma una guerra contro la privatizzazione di ciò che è, sacralmente, pubblico. Il nome della città.

10 aprile 2011

KILL MOVIDA Vol. 2

A quanto pare siamo alla resa dei conti. La giunta comunale, dopo quasi quattro anni di cerchiobottismo, cercando a mesi alterni di accontentare un po' i residenti, un po' gli esercenti e un po' gli avventori,  tra deroghe concesse, ritirate, concesse, ritirate, concesse,  pare abbia finalmente preso posizione netta. Proprio il sindaco Marta “black mamba” Vincenzi si scatena in televisione, ospite a Matrix, dichiarando guerra ai locali “fracassoni” del centro storico.

3 aprile 2011

Libia: conoscerne il passato per leggerne il futuro

Libia

Mario Occhini, classe 1982,  dopo la laurea con il massimo dei voti presso l’Università degli Studi di Genova in Politiche ed Economia del Mediterraneo con una tesi proprio sulla Libia e sui migranti, ha lavorato lavorato in Libia in diversi momenti negli ultimi cinque anni, collaborando prima con l’Istituto per il Commercio Estero a Tripoli e poi con la CONICOS Lybia Branch, compagnia edile che aveva il compito di erigere un aeroporto nel sud del paese. E' ora tornato a Genova, in attesa che la situazione si stabilizzi per poter tornare sul campo. Ci ha mandato questo contributo molto interessante che quindi condividiamo con tutti voi.

LIBIA, CONOSCERNE IL PASSATO PER LEGGERNE IL FUTURO.

Secondo una leggenda, la mafia è nata in Libia e poi è stata esportata in Italia. La prima esportazione della Libia verso l’Italia, prima ancora del gas e del petrolio, sarebbe dunque la società di tipo mafioso.

30 marzo 2011

Le nuove regole inutili non aiutano l'Università


Avendo proprio oggi introdotto il dibattito sull'Università di Genova, grazie all'intervento di Simone Baldini, pubblichiamo, con il permesso dell'autore ovviamente, l'articolo di Claudio Nicolini comparso sul Secolo XII qualche giorno fa. 

scritto da Claudio Nicolini

Il 21 gennaio 2011 il Consiglio dei Ministri finalmente ha approvato un decreto sull’ Abilitazione scientifica nazionale dei docenti Universitari senza però prevedere l’introduzione del docente di Ateneo licenziabile e casaintegrabile di cui si parla da gran tempo. Per porre fine ai concorsi truccati ed abilitare secondo criteri meritocratici e di trasparenza, le nuove procedure di abilitazione dovrebbero prevedere sorteggio dei commissari tra coloro che presentino realmente un curriculum scientifico di qualità e ridurre ben oltre il dimezzamento i settori concorsuali moltiplicatisi per pura ragione di bottega e definire con chiarezza i requisiti di qualificazione scientifica richiesti sia ai commissari che ai candidati.

Università: la nuova Era è tutta da scrivere.



 Estratto dal discorso  di inaugurazione dell'Anno Accademico dell'Università degli Studi di Genova  il 22 Gennaio 2011 di Simone Baldini
Come tutti sappiamo, la presenza delle rappresentanze studentesche negli organi collegiali è ormai consolidata, ma non sempre a questa opportunità fa seguito un effettivo coinvolgimento da parte di tutti gli studenti. Un esempio ne è l'affluenza al voto durante i momenti elettorali, che purtroppo non sempre raggiunge percentuali soddisfacenti. Questo è un elemento a cui dobbiamo dedicare molta attenzione, per evitare il rischio di uno scollamento fra le posizioni di chi si trova a parlare a nome di molti e gli effettivi bisogni e desideri degli studenti nel loro insieme.

10 marzo 2011

Parcheggio BLU, portafoglio al VERDE


Il problema è sempre lo stesso: cercare di fare cassa a qualsiasi costo.
Questa è la vera politica dell'Amministrazione Comunale (e non solo).
La coerenza e la trasparenza a tutela dei cittadini sono pressoché inesistenti, quando invece dovrebbero rappresentare la base di qualsiasi scelta pubblica.
A Genova, invece, esistono politiche ed azioni ciniche, spesso inutili e scorrette, attuate senza spirito democratico, solamente per tappare i buchi rendendo così più difficile la vita dei contribuenti.
Tutto ciò alla luce del sole, dopo che la città è stata tappezzata di manifesti rosei ed incoraggianti per i residenti al tempo delle ultime elezioni. Avete mai provato a pensare quante volte paghiamo la stessa cosa o qual è l’uso che l'Amministrazione farà delle risorse strappate ai cittadini?Onde evitare di cadere nella retorica, facciamo qualche esempio concreto, prendendo come spunto alcune questioni relative alla mobilità, di dominio pubblico e note anche ai meno esperti in materia, soprattutto facilmente comprensibili:

8 marzo 2011

Se non OGGI, quando? di Enrico Musso



La donna che lavora part time per dedicarsi ai figli è una parassita, che ruba il posto a chi al lavoro potrebbe dedicare più tempo. Quella che rimane incinta quando ha un posto fisso è una traditrice del datore di lavoro, e lui (lui!) meglio farebbe ad assumere un maschio. Quella che alleva i bambini è una privilegiata che non merita la stessa carriera delle grandi manager. Quella bella ha il vantaggio di fare carriera perché è bella, ma certamente è un’oca. Quella brutta può far carriera senza che nessuno pensi che è lì perché è bella. Se poi non fa carriera perché è brutta, sono cavoli suoi.

Ma perché si continua a misurare il valore delle donne con il cervello degli uomini? E se – banalmente – il primo non stesse dentro al secondo?

25 febbraio 2011

Jurassic Parking - Posteggi a pagamento per le due ruote a Genova?


Ho sempre pensato che amministrare una città fosse un po’ come crescere un figlio.

Può capitare che non abbia il carattere che avresti desiderato per lui o che faccia scelte che non ti sembrano opportune.
A questo punto ogni bravo genitore ha soltanto due scelte impuntarsi e imporre con la forza ciò che crede meglio per suo figlio oppure cercare di assecondarlo e sostenerlo lungo la strada che lui ha scelto.

A Genova ci sono circa 200.000 dueruote, il rapporto per migliaia di abitanti è il più alto d’Italia e forse d’Europa.

21 febbraio 2011

KILL MOVIDA vol. 1

Qui si va da un estremo all´altro. Si vuol passare da una apertura dei locali senza regole a un´imposizione rigida. Ovviamente così il rischio è che il centro storico di notte torni il pericoloso deserto che era non molti anni fa». Parola del Presidente dell'Arci Gabriele Taddei.

In effetti l'amministrazione Vincenzi non è mai stata chiara sulla politica da seguire per risolvere il complicato problema della convivenza tra i locali notturni e residenti del Centro Storico genovese.