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25 luglio 2011

19 luglio 2011

Il ritorno dei morti guidanti - Pass disabili ai defunti


Se nella filmografia di fantascienza-horror una pellicola cult che viene sempre ricordata è "Il ritorno dei morti viventi", a Genova rischiamo di ricordare "Il ritorno dei morti guidanti": mille e più pass disabili intestati a persone decedute e utilizzati impunemente, consentendo, oltre alla sosta nei stalli appositi, anche la sosta in divieto, la sosta oltre i limiti orari, il transito nelle corsie riservate e nelle zone pedonali e ZTL. 
Una serie di facilitazioni che avrebbe un valore commerciale enorme, e non è escluso che i detentori dei permessi ne facciano anche un uso commerciale al mercato nero. 
Come al solito il Comune promette controlli a tappeto e task force apposite. Lo aveva già fatto nell'Ottobre 2008 ("Riflettori accesi sui pass disabili, giro di vite contro i furbetti, stiamo effettuando molti controlli incrociati") e altre volte. Come dire, "Ora arriviamo noi!". Ma poiché questi amministratori sono al governo personalmente da oltre 4 anni, e le forze politiche che li esprimono lo sono dal secolo scorso, questo atteggiamento da turiste svizzere appena arrivate in città è fuori luogo

Oltre tutto risulta che non si sappia neanche quanti sono. L'amministrazione ha dichiarato "Stiamo pensando al censimento dei pass disabili". Ma lo ha dichiarato il 19/11/2008. Ci hanno pensato abbastanza? Non esiste una lista, e i controlli vengono fatti, secondo l'assessore Scidone, appostandosi nei pressi dell'auto con contrassegno e procedendo al controllo quando arriva l'autista. Con i tempi e i costi che è facile immaginare. 

Ma non è più semplice annotare il rilascio del pass all'anagrafe, e revocarlo quando il titolare muore? Oppure al Comune non mandano neanche la lista dei morti?


Articolo del Secolo XIX a seguito della denuncia di Enrico Musso.

Articolo del Secolo XIX di ieri 18 . 7 . 2011

12 luglio 2011

Sampierdarena OFF LIMITS - Un ghetto anti prostituzione?



Stamattina , come tutte le mattine, stavamo leggendo i quotidiani. Poi ci siamo fermati su una notizia, abbiamo guardato il calendario, benchè abbastanza certi di essere a Luglio, in Estate inoltrata (ancora un po' pigra per la verità) e non comunque al primo di Aprile. Infatti non si trattava di uno scherzo.
Per contrastare il fenomeno della prostituzione, l'Assessore alla sicurezza Francesco Scidone ha ideato un provvedimento  a cui nessuno aveva mai pensato prima : chiudere al traffico un intero quartiere, quello diSampierdarena, dalle 22 alle 06 del mattino, escludendo ovviamente i residenti.
Dicesi ghettizzazione la separazione, allontanamento di una persona o di un gruppo sociale dal vivo della società. Il provvedimento, se diverrà ordinanza, di fatto isolerà gli abitanti di Sampierdarena. Si parla di un aerea ZTL enorme, tutta quella compresa tra via Manteli e via Chiesa.  
Avete un parente, magari anziano, una fidanzata o un amico che abita nel “ghetto”? Beh, o andate a trovarlo prima delle dieci, o dormite li, o ci andate a piedi... Siete studenti, avete una seconda casa a Sampierdarena, siete in affitto in un appartamento ad uso abitativo senza residenza? Idem come sopra. Il mercato immobiliare di Sampierdarena potrebbe subire il colpo di grazia.

11 luglio 2011

ECCO PERCHE' IO LIBERALE POSSO AVERE ANCHE IDEE DI SINISTRA


da Repubblica del 11 Luglio 2011

Lo stesso giorno Repubblica parla di me in due commenti. Uno fieramente ostile di don Paolo Farinella (scarica l’articolo), e uno in cui il prof. Vittorio Coletti mi dedica parole di stima (scarica l’articolo). Vorrei rispondere ad entrambi, cominciando doverosamente dal “critico” don Farinella.
Due precisazioni tecniche. Scrive, nel concedermi di non dubitare della mia serietà professionale, che “dal punto di vista etico è un problema il doppio incarico di senatore e docente universitario. Onestà e dirittura personale imporrebbero di fare bene un solo incarico”. In realtà è proprio così. Io sono in aspettativa dall’università, ovviamente e giustamente senza stipendio, dal giorno in cui è cominciato il mio mandato parlamentare. Non tengo corsi né faccio sostenere esami, e anzi non metto proprio piede in facoltà dal 2008. Cerco di tenermi aggiornato studiando a casa e su Internet, e partecipando a convegni, a mie spese.Quanto al programma “di cui non parlo”: io ho presentato pubblicamente le linee guida del programma, e Repubblica mi ha intervistato su questo, ma la sintesi giornalistica menziona solo alcuni assaggi di un documento di quasi 100 pagine, frutto della “fatica civica” dei 220 che ci hanno lavorato per sei mesi. Piuttosto, da liberale non trovo giusto che qualcuno possa dire “io, prete, vi dico perché un cattolico non può votare Musso”.

7 luglio 2011

Ultimatum ai vigili: "Più molte o sono guai" - e io pago!

Di solito non riportiamo articoli altrui direttamente sul nostro BLOG, ma oggi per presentarvi la nuova rubrica "Ai confini della realtà"  facciamo un'eccezione. La rubrica è infatti un collage di link che rimandano a notize  assurde, di sprechi, di cattiva amministrazione o ingiustizie, comparse su quotidiani e web.

Nonostante infatti Genova sia già risultata la città più multata d'Italia sembra che il Comune abbia fatto pressioni sui vigili urbani per produrre di più, più dei 15 Milioni di Euro che sono entrati nelle casse comunali durante il 2010. L'articolo è tratto da  Repubblica di oggi.

Questo ci sembra una perfetta storia per la nuova rubrica, che potete trovare qui, insieme a tante altre:

Ultimatum ai vigili: "Più multe o sono guai"
La denuncia del sindacato Sulpm: "Ordini impartiti da Tursi e dal Comando". Un documento accusa un graduato 
di STEFANO ORIGONE
Vigili obbligati a fare multe, minacciati di venire segnalati per scarso rendimento e di saltare le ferie per non aver raggiunto gli obiettivi. A far scoppiare il caso è il sindacato Sulpm dopo che nella bacheca dell´Autoreparto, la sezione che è stata incaricata di effettuare controlli a tappeto sulle strade, soprattutto contro le stragi del sabato sera, è comparsa una nota che suona come un ultimatum. Scrive il responsabile del reparto di piazzale Ortiz, Giulio Enante, in fondo al foglio della statistica dei verbali di giugno, evidentemente ritenuti un po´ scarsi: «E allora! Sveglia! Altrimenti... partono segnalazioni al dirigente». Seguono ringraziamenti e firma, come se fosse tutto normale. Un documento in cui il Tpo (titolare posizione organizzativa) applica la filosofia Brunetta sul rendimento dei dipendenti: una sua iniziativa per strigliare gli agenti o un diktat del Comune?

4 luglio 2011

Mercato del Pesce al Buridda: delibera del Comune senza se e senza ma.



Il Mercato del Pesce non sarà più “del Pesce”, sempre se si troverà un accordo con gli operatori del settore per un ricollocamento presso nuovi lidi. Questo è un dato di fatto.

La giunta Vincenzi e in particolare l'assessore al Patrimonio Abitativo, Bruno Pastorino, hanno fortunatamente subito intuito l'importanza strategica ed architettonica della struttura; dal punto di vista architettonico infatti, si tratta certamente di una delle opere più interessanti di un periodo, quello degli anni Trenta del Novecento, molto proficuo per la storia dell’architettura genovese: è questa infatti un’opera del maestro Mario Braccialini e rimane tutt'oggi uno splendido esempio mondiale di architettura razionalista.
Ma è stata soprattutto la posizione strategica di questo edificio, contigua al “waterfront” e punto di arrivo ideale di una passeggiata che, partendo dal Museo del Mare, passa per l'acquario, il bigo, i Magazzini del Cotone, il museo Luzzati e Palazzo San Giorgio, è stata dicevo questa posizione strategica,  saldatura tra il mare e il centro storico, che non ha lasciato esitazioni all'assessore Pastorino,  ben consapevole che un edificio con queste caratteristiche avrebbe potuto svolgere una nuova e importante funzione: servizi per tutti i cittadini e gli abitanti del centro storico ad esempio e magari anche luogo di aggregazione per i giovani genovesi, una sede per le tante associazioni culturali che operano da anni sul territorio e perchè no punto di incontro per gli artigiani, gli studenti di architettura...  In un mondo ideale e “razionale” appunto, questo sarebbe stato un ragionamento piuttosto scontato, anche per un'amministrazione quantomeno attenta a onorare ciò che è ovvio. Un ragionamento che d'altra parte hanno fatto i tantissimi cittadini e membri dei comitati che si sono riversati in questi giorni in piazza Cavour per protestare contro il ricollocamento del Centro Sociale Buridda dentro al Mercato del Pesce.
Già, perchè è questa in realtà la decisione presa silenziosamente in Comune dalla giunta Vincenzi, senza consultare le opinioni di nessuno ovviamente, tantomeno dei residenti.