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29 febbraio 2012

Sette domande all'assessore alla sicurezza Scidone

Da qualche anno tengo sott'occhio l'operato dell'assessore alla sicurezza del Comune di Genova, Francesco Scidone. Spesso mi sono ritrovato a criticare le sue millanterie e i suoi sensazionali annunci di proposte e ordinanze per contrastare l'illegalità nella nostra città. 

L'ultima vicenda fu quella in merito alla proposta di Scidone di vietare la vendita di alcolici sia di notte che di giorno ai bar di una circoscritta zona del centro storico, quella della Commenda di Prè.

28 febbraio 2012

21 febbraio 2012

Il giorno in cui ho incontrato il Presidente

Sono già stato a Roma e sono passato davanti al Palazzo del Quirinale diverse volte.
Entrarvi è una di quelle cose che non ho mai considerato davvero, insomma, capita di pensare “sarebbe bello” ma non vedendo alcuna possibilità concreta si scarta l’ipotesi a priori.
Questa volta sono entrato, per incontrare il Presidente Napolitano, io con altri nove, a rappresentarne quattromila.
Ci hanno chiamato “angeli del fango” ma credo che nessuno di noi si senta speciale, il Professore Musso ha proposto l’incontro tramite la Fondazione Oltremare, molti hanno risposto e i pochi estratti sono ancora increduli.

4 novembre 2011

La risposta all'assessore Scidone

La settimana scorsa è stato pubblicato su "Il Giornale" questo mio articolo  (Enrico Moizo ndr) che criticava le scelte dell'amministrazione comunale in temi di sicurezza.

La risposta dell'Assessore Scidone è arrivata attraverso le pagine del quotidiano stesso:
"Gentile sig. Moizo, con riferimento alle Sue considerazioni, non intendo minimamente convincerla della bontà delle iniziative dell'Amministrazione che lei definisce «tappulli» ma farle una semplice domanda: lei che appartiene alla Fondazione Oltremare, finalizzata a riunire persone competenti e intellettualmente oneste che vogliono elaborare un progetto per rilanciare Genova, dal punto di vista economico, culturale e di gestione della città, ed affrontare anche temi politici di rilevanza nazionale, e si propone come luogo di approfondimento e confronto sui problemi e le potenzialità di Genova, potrebbe indicarmi le strategie giuste di competenza degli enti locali e le città che le hanno attuate, in tema di prostituzione, abuso di alcoolici e sostanze, immigrazione, spaccio? Sarò lieto di apprendere buone pratiche da altre città e confrontarmi con la Fondazione Oltremare su ciò. Cordiali saluti.
assessore comunale alla Città sicura"

Ecco quindi la mia risposta alle sue gentili osservazioni:

Egregio Assessore Scidone,
la ringrazio per la sua risposta. Lei non deve convincermi di nulla, sono certo delle buone intenzioni alla base dei provvedimenti da me menzionati nell'articolo del 25 ottobre. Credo, da idealista quale sono, che ogni vostra proposta persegua la sola finalità di migliorare la qualità della vita della nostra città. Tuttavia la mia critica era rivolta al tipo di soluzioni adottate, che mi sono parse spesso finalizzate a mettere a tacere i dissensi: "anestetizzare" il male anziché curarlo insomma. La questione dell'abuso di alcolici, per esempio, è molto complessa.

29 ottobre 2011

Presentata la lista "Enrico Musso Sindaco"

La sintesi del mio programma? Ridare Genova ai genovesi: ridare la speranza nel futuro e il senso dell'appartenenza e della propria identità. Tutto questo è stato espropriato ai nostri concittadini dalla mediocrità della burocrazia politica, incapace di decidere e capace solo di costruire discussioni senza fine e senza una conclusione concreta».

Enrico Musso presenta con questa sintesi la propria candidatura a sindaco di Genova nelle elezioni della prossima primavera.

E con la candidatura presenta anche il simbolo della propria lista civica che porta la scritta “Enrico Musso sindaco” accompagnata da un gabbiano e dallo skyline di una città stilizzati. Il senso: imparare a volare verso il futuro che oggi, per la maggioranza dei genovesi, è opaco se non oscuro.

3 ottobre 2011

La politica dei Tapulli


Il dialetto genovese è ricco di parole il cui suono racchiude anche una straordinaria capacità di sintesi del significato. Non esiste termine in italiano che si possa paragonare a "Tapullo", ne servono almeno quattro: una riparazione di fortuna e provvisoria.  Ecco, ad analizzare negli anni le strategie, le ordinanze, i provvedimenti e le soluzioni adottate dall'Amministrazione comunale in carica, per affrontare le diverse emergenze, molto spesso mi è tornata alla mente questa parola lasciata in eredità dai nostri avi marinai. Genova come una nave che continua a incagliarsi in un mare poco profondo e ostile e una ciurma che continua a correre ai ripari, tappando falle con quello che trova, senza mai, o quasi, cercare di trovare una soluzione strutturale, una nuova rotta che permetta alla nave di navigare un giorno in acque tranquille.

Il Capitano Vincenzi e ciurma non sembrano riuscire a guardare all'orizzonte, ignora bussola e carteggio, preferiscono andare avanti colpi di timone, d'istinto. Gli esempi di questa odissea sono tanti: in genere sono i quotidiani e i giornalisti a far emergere l'allarme, che non dura più di un paio di settimane, durante le quali l'amministrazione si sente sotto pressione e mette in moto quella che io definisco la "politica dei tapulli" appunto.