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30 marzo 2011

Le nuove regole inutili non aiutano l'Università


Avendo proprio oggi introdotto il dibattito sull'Università di Genova, grazie all'intervento di Simone Baldini, pubblichiamo, con il permesso dell'autore ovviamente, l'articolo di Claudio Nicolini comparso sul Secolo XII qualche giorno fa. 

scritto da Claudio Nicolini

Il 21 gennaio 2011 il Consiglio dei Ministri finalmente ha approvato un decreto sull’ Abilitazione scientifica nazionale dei docenti Universitari senza però prevedere l’introduzione del docente di Ateneo licenziabile e casaintegrabile di cui si parla da gran tempo. Per porre fine ai concorsi truccati ed abilitare secondo criteri meritocratici e di trasparenza, le nuove procedure di abilitazione dovrebbero prevedere sorteggio dei commissari tra coloro che presentino realmente un curriculum scientifico di qualità e ridurre ben oltre il dimezzamento i settori concorsuali moltiplicatisi per pura ragione di bottega e definire con chiarezza i requisiti di qualificazione scientifica richiesti sia ai commissari che ai candidati.
Dovrebbero essere criteri verificabili e documentabili su scala internazionale quali tre parametri facilmente acquisibili: autofinaziamento (contratti di ricerca vinti), impact factor (qualità della rivista scientifica) e world patent index (brevetti internazionali)normalizzandoli unicamente per posizione e per numero degli autori, in modo da valutare il contributo del singolo all’innovazione senza correttivi (decili) e senza pesare allo stesso modo risultati ottenuti da soli o con miriade di coautori.

Regole da estendere con criteri minimi anche ai neointrodotti Codici Etici lasciati ora alla discrezione delle singole Università , una finzione in quanto sarebbe bastato scrivere una sola riga , ossia che chiunque, docente, ricercatore, tecnico o amministrativo, sia passato in giudicato per reati penali, specie per corruzzione , sia espulso sine die e senza appello dalle Università italiane come avviene nel resto del mondo.
Come esemplificato nella Tabella per l’anno di riferimento 2003, la percentuale di personale scientificamente attivo (Science Citation Index) è modesta ( inferiore al 10%) , ed ancora piu’ inferiore ( meno del 3%) quello in grado di competere su scala nazionale ed internazionale per contratti di ricerca (autofinanziamento) sul totale dei docenti.

Sarebbe stato opportuno utilizzare anno per anno puntualmente questi indicatori. Non lo ha fatto neppure l’ultima legge sull’Università, la quale dimentica inoltre di abolire l’attuale discriminazione per età, come invece fatto da tempo negli USA che non forzano al pensionamento i docenti eccellenti e spalancano le porte ai giovani ricercatori sempre secondo i tre indicatori di cui sopra.
>Non saremmo altrimenti arrivati a questo punto di non ritorno. Senza questi suggerimenti il nuovo decreto rimarrà quello che è , una dichiarazione di intenti , “premiare l’eccellenza” , mentre i problemi dell’Università italiana e del Paese continueranno a crescere sotto gli occhi di tutti.

TABELLA I. PRODUTTIVITA’ DEI DOCENTI UNIVERSITARI

DOCENTI


CONTRATTI DI RICERCA MIUR,UE, ENTI, INDUSTRIE
2003 (euro)
NUMERO PUBLICAZIONI
INTERNAZION
SCI-ISI 2000 –2004*
57.698 DOCENTI I.II-III FASCIA TUTTI ATENEI
MEDIA ANNUA PER DOCENTE
946.000.000
16.395

0.54
1700 DOCENTI I.II-III FASCIA UNIV GENOVA
MEDIA ANNUA PER DOCENTE GE
DOCENTI GE CON CONTRATTI (O PUBLICAZIONI)
16.489.331
9.699
55 ( 170 )
5785
0.59